Achille Abbondanza
Achille Abbondanza
La freccia
Una vita per lo sport
La mia storia di pesciolino inizia da piccolo, nel mare della riviera romagnola, un mare che raramente diventa pericoloso e che fa paura solo quando in burrasca.
Per me non esisteva andare al mare e non fare il bagno.
In tutto questo nuotare, mai una sola lezione di nuoto! Ho invidiato a volte quei bambini che seguivano il corso di nuoto, ma non per la lezione in sé, ma per il gadget di cui venivano dotati: un bellissimo galleggiante di polistirolo che veniva legato alla schiena e che a me ricordava tanto la bombola di ossigeno di un subacqueo. Il mare è sempre stato casa mia e nuotare un gioco!
Maggio 2015. 43 anni e due figli, con mia moglie Irene a fianco, sono seduto davanti ad uno pneumologo ed ho appena avuto una diagnosi di quelle che ti cambiano la vita. Ho saputo che sono affetto da una patologia rara che colpisce gli alveoli polmonari, una fibrosi polmonare, il termine preciso è IPF (Fibrosi Polmonare Idiopatica).
Sopraffatto da tanti pensieri, confuso e con molte domande nella testa, fra le varie istruzioni che mi vengono suggerite vi è quella di non nuotare nell’acqua alta… Strabuzzo gli occhi e sorrido… stavo sufficientemente bene e la cosa che mi avevano appena detto mi sembrava esageratamente assurda!
Quell’estate, a Crotone, quasi a sfidare quell’avvertenza, con il profondimetro al polso, arrivai in apnea a 10 metri di profondità… ero ancora un pesciolino e non avevo paura dell’acqua alta!
Estate 2021 — Quell’avvertimento di non andare nell’acqua alta diventa realtà! Non c’è da scherzare, in acqua non posso andare a nuotare con la bombola di ossigeno liquido e gli occhialini. Così si chiamano quei tubicini che si mettono al naso per dare ossigeno.
Mi trovo invece ad avere bisogno di quel galleggiante di polistirolo che invidiavo. Appena l’acqua diventa alta, bastano due bracciate per sentirmi soffocare. Per un pesciolino come me, è tutto incredibile.
La paura di stare in acqua dove non si tocca è vera! Cerco di essere rilassato, mi concentro sulla respirazione profonda diaframmatica ma è tutto inutile. I muscoli, se si muovono, hanno bisogno di ossigeno e io non ne ho da offrire. C’è da piangere… e piango… adesso sono come un pesciolino fuor d’acqua!
2 aprile 2022 — La malattia è andata avanti. La malattia ha vinto. Ho quasi 50 anni e forse il mio abisso sta per terminare. Forse potrò tornare a galla a respirare libero! Sono stati anni difficili, una malattia che, come una goccia cinese, mi ha tolto ogni giorno un respiro.
Ho combattuto tanto in questi 7 anni per cercare di mantenere il più possibile la forma fisica! Ho voluto credere che fare attività fisica avrebbe potuto togliere quelle ragnatele dai miei polmoni! La mia seconda terapia mi ha aiutato tantissimo nel fisico e soprattutto nella mente! Con la mia e-bike, l’ossigeno sulla schiena, mio babbo al mio fianco, ho percorso più di 20.000 km. Adesso sono pronto ad affrontare le “mie olimpiadi”: il trapianto!
10 settembre 2023 — Un anno e sei mesi dopo il trapianto. Sono ai Giochi Nazionali dei Trapiantati e Dializzati ANED Sport. Come un pesciolino comincio a nuotare e dopo 42″ e 57 centesimi tocco e fermo il tempo! Ho vinto! E, per la prima volta, non mi sento più un pesciolino in balia delle onde. Oggi mi sento una freccia.
Grazie a tutti i donatori che esprimono il consenso alla donazione di organi, per noi sopravvissuti siete i nostri eroi.






